RIVOLUZIONE ?in fondo a sinistra!!!
Oggi alle 12.03
Franceschini si candida alla guida del PD. Mi fa piacere.
E' una sua prerogativa.
Questo fatto mette in moto dei pensieri nella mia testa
di cui vi voglio rendere partecipi, anche se incolpevoli
di questa mia logorrea epistolare.
Uno dei primi pensieri è stato che si è aperta una nuova
campagna elettorale, questa volta interna al PD.
Le campagne elettorali, si sa, bloccano tutto quello che
è reale attività politica.
In campagna elettorale si parla, si promette, si spiega,
si va in giro, si raccolgono consensi...si fa di tutto
tranne che fare Politica, quella vera, quella dei fatti,
quella delle azioni per migliorare la cosa pubblica, a
favore della comunità, cioè anche per noi.
Si pronuncia infatti,durante le campagne elettorali, la
seguente frase: “datemi il voto, così finalmente potrò
realizzare tutte le promesse che vi sto facendo, perché
adesso, che il vostro voto non ce l'ho, non posso fare
niente”.
Che è anche un ottimo modo per non impegnarsi troppo se
si perde.
E' stato detto: “senza voti non posso mantenere le promesse”.
Quindi adesso che ho perso, sono libero di fare quello che
volevo fare anche prima.
Tutto questo mi preoccupa.
Anche perché, se devo fare affidamento su un partito che
faccia opposizione, che faccia proposte, che costruisca
alternative, ne sceglierei uno con diversi milioni di voti,
con una reale forza di mobilitazione, di conseguente
grande capacità di comunicazione, con serie possibilità
di essere capace di governare...
Ne sceglierei uno così, ma non posso. ..Si, perché se
prima era in campagna elettorale, poi doveva chiarirsi
al suo interno, poi è di nuovo in campagna
elettorale, quando è che inizierà a far politica?
Poi mi è venuto un altro pensiero. Vuoi vedere che
il buon Franceschini ha nostalgia della vecchia DC?
E vuoi vedere che Bersani ha nostalgia dei DS?
Qualcuno della base, che voterà alle primarie,
scommetto che avrà anche nostalgia del vecchio PCI..
Insomma una amalgama non troppo riuscita.
Una specie di maionese “impazzita”...
Vedo scenari possibili delinearsi all'orizzonte.
Un PD politicamente debole e appiattito su
posizioni centriste (ideologiche, non numeriche),
sempre più vicino ad un assorbimento delle
posizioni dell'U.D.C. , che non so come si consumerà,
come si delineerà. Oppure un PD con alla guida
Bersani, incapace di muoversi, perché tormentato
dalle correnti interne che faranno di tutto per
scalzarlo. Con un Rutelli che non riuscirà a farsene
una ragione di avere un segretario di origini comuniste
e di sentirsi più a suo agio con gli amici del PDL....
Insomma, non sono convinto che questo PD sopravviverà.
E sinceramente credo, e ho creduto, nella nascita del PD.
Di un grande partito riformatore al di la delle etichette,
volto ad innovare il paese.
Ho comprato subito la scatola. Un prodotto innovativo,
rivoluzionario, di cui non si poteva stare senza.
Poi ho aperto la confezione e ho letto le istruzioni d'uso.
Subito in grande c'era scritto: l'ideatore di questo
prodotto non riconosce alcuna garanzia ed anzi non
riconosce neppure il prodotto. Firmato Prodi.
Seguiva poi la stessa frase declinata in maniera diversa,
firmata da tutti gli aderenti al progetto.
Ho avuto qualche dubbio.
Ho richiuso la scatola. Sono tornato in sezione.
E non ho trovato più nessuno. Solo un cartello:
chiuso per vendita locali.
E li mi sono venuti i primi dubbi.
Allora cerco in giro.
Qualcuno che mi sostituisca la scatola o per lo meno
che abbia prodotti alternativi, egualmente interessanti.
Ma c'è crisi.
Crisi anche nell'offerta. I prodotti sono vecchiotti.
Molti non funzionano già al momento dell'acquisto.
Che fare? Si dice che per avere prodotti nuovi si
debba investire nella ricerca.
Bisogna approfondire, testare, ricercare.
Pare però che si voglia affidare il disegno del
nuovo prodotto al progettista della Duna.
Difficile però pensare sia in grado di creare qualcosa
di bello e innovativo... insomma.. se uno c'è abituato
a certe cose non è facile che cambi.
Torniamo ai miei pensieri , che vorticosamente si
accavallano e si confondono.
Ho detto No al PD. In qualsiasi salsa.
Ho anche detto che ho dei dubbi su una Nuova Sinistra
scritta da una Vecchia Sinistra.
Sono un po preoccupato da ciò che avviene in Rifondazione
e nel Partito dei Comunisti Italiani.
Ho sentito dire che Rizzo vuole fondare un ennesimo
partito comunista, ma ha subito tenuto a precisare che
è un progetto innovativo, come la Duna station.
Diliberto pare frequenti Piduisti...sarà vero, non sarà
vero. Forse c'è una cospirazione.
Ma torno ad una considerazione lasciata in sospeso
all'inizio.
Non è che l'errore iniziale sia pensare che oggi la
gente voti per la bandiera?
Non è che oggi la gente voglia scegliere qualcosa di
valido, di credibile, un partito, un'idea che non si
blocchi ogni volta sulle proprie contraddizioni?
Non è forse che oggi non esiste più un “elettorato
cattolico che vota cattolico”?
Perché se così non fosse non si capirebbe come ci sia
un Presidente del Consiglio vittima di forti invidie
nei confronti del proprietario di Playboy,
perché l'UDC porti a casa poche manciate di voti,
E non si capirebbe perché il 30% degli italiani non
voti (mica pochi).
Allora forse il problema risiede altrove. Risiede nella
necessità forte di capire come è possibile essere
“ecologisti” e produrre automobili per esempio (Si, ma
sono ecologiche e riciclabili, risponderebbe qualcuno.
Aggiungerebbe anche:”Certo abbiamo dovuto inquinare un
pochino per estrarre il metallo, parecchio per lavorarlo,
poi se per motivi di costo del lavoro, qualcuno per
risparmiare ha sversato dei rifiuti di lavorazione nel
terreno, non è colpa nostra, certo, avremmo potuto
pagare di più il lavoro, ecc... ma sarebbe costata
troppo la tua auto. L'abbiamo fatto per te.Da cui si
evince che se un operaio muore perché per risparmiare
tempo e denaro non c'erano le misure di sicurezza
adeguate era colpa mia! )
Il problema risiede dunque nel fatto che se accettiamo
la realtà dei fatti, non possiamo esimerci dal dover
pensare nuovi sistemi economici, diversi e antitetici
a quello attuale, dove i modelli dell'America latina
(i “modelli sudamericani” erano quelli dei dittatori
degli anni '70.
Ora la sinistra preferisce il termine "Latino America”
...è più rispettoso) alla faccia dei forum antagonisti,
sono sicuramente tutto ma non alternativi.
Ma ridisegnare una economia, un sistema alternativo,
ecologista, che quindi rifiuti anche il principio
dello sfruttamento “accettabile”, che rifiuti il
concetto base dell'economia attuale “ produrre per
il consumo, consumare per produrre”, significa anche
mettere in discussione un secolo almeno di lotte
sindacali, e sicuramente il sistema sindacale attuale.
Significa rileggere criticamente Marx, ma fino all'ultima
riga, o almeno il manifesto del partito Comunista, e
comprendere che li vi era la descrizione della malattia
ma non la cura.
E non fornisce la cura, è dimostrato, tanto meno il
Leninismo o le sue varie appendici.
E' necessario andare oltre. Far trapelare che il
cattolicesimo non ha accettato il sistema economico
capitalista fino a quando non è arrivato il Papa
Giovanni Paolo secondo. Capire che la fede comunista
non è assolutamente sbagliata, ma richiede il
superamento di se stessa, per la costruzione di un
progetto sociale nuovo.
Se sinistra nuova deve essere, essa può nascere solo
sdoganandosi fisicamente e intellettualmente dalle
vecchie pastoie culturali in cui è arenata.
Ma serve gente nuova, servono intellettuali, serve
cultura, serve leggere quei tomi di filosofia che
in Italia non sono mai giunti, che la sinistra ha
sempre boicottato.
La sinistra oggi non è in crisi “perché è di sinistra”.
La sinistra oggi è in crisi perché ha fermato il suo
orologio negli anni settanta.
Non ha compreso come il mondo stesse cambiando e stesse
involvendo.
Ora deve cambiare, e per farlo deve fare la rivoluzione.
La sua, al suo interno. Una rivoluzione vera, fisiologica.
Quindi per cortesia: vecchi cari compagni di mille
battaglie, ditelo ai vostri dirigenti:
“mettetevi in salvo. Ora. Allontanatevi. Espatriate”.
Perché se verrete travolti da questa rivoluzione della
sinistra vi farete male.