sabato 7 febbraio 2009

DICHIARAZIONE PROGRAMMATICA

.
.
C'è chi si sente italiano quando la squadra
vince ai rigori.
Altri si sentono italiani quando sentono un
inno e vedono sventolare una bandiera.
Io certi valori li avverto quando so che ci
sono ragazzi che hanno il coraggio di dire:
viva Caselli e viva l'antimafia.

Mi sento italiano quando leggo i post di
persone che pensano col proprio cervello.
Liberi!!
Mi sento italiano quando vedo trattare un
altro essere umano alla pari. Condannando
eventualmente le azioni ma non la provenienza
geografica o la diversa etnia.
Mi sento italiano quando vedo che la terra in
cui sono nato a prodotto dei geni. In questo
momento penso a De Andre, alla Hack, a Galileo,
Giordano Bruno, ma ce ne sono tanti altri.
Mi sento italiano quando vedo molti che, pur
essendo grati a tali geni, riescono a mantenere
la propria libertà di pensiero. Perche' sanno che
nessuno è migliore di loro ed essi non lo sono
di nessuno.
Io non mi sento italiano quando respiro corruzione,
opportunismo, misteri, P2,privilegi e sciacallaggio.
Cosa significa patria?
Io non mi sento italiano ma cittadino del mondo
e cittadino di me stesso. Oggi in Italia abbiamo
toccato il fondo.

Grazie, Fabio!
.
.

----------------------------------------


Pensiero di questa sera 21 febbraio:
l'ironia dell'ipocrisia
Oggi alle 16.44
di Michele FINIZIO


Molti sono abituati a scaricare le responsabilita’ sempre sugli altri. Sono persone che non vedono i problemi al lordo, ma al netto di se stessi. Loro non c’entrano mai, sono fuori discussione. Quando le cose non funzionano, nel migliore dei casi, se la prendono con i politici. Ma spesso attribuiscono colpe al Signore o ai santi. Mi e’ capitato di sentire un uomo gridare allo scandalo della raccomandazione, era un raccomandato. Un altro sputava critiche di fuoco sulla mania dell’estetismo. Tutto voglio farsi belli, tutti vogliono diventare piu’ giovani. Ma andassero a lavorare! Quel signore va dall’estetista ogni settimana, e si fa la lampada. L’ipocrisia dilaga. Malattia diffusa nella neo modernita’ dal virus dell’invidia. Siamo tutti contro la raccomandazione, ma ci guardiamo bene dal rifiutare un appoggio potente per i nostri affari. Siamo tutti contro la poverta’, ma e’ piu’ facile essere contro i poveri. Siamo tutti contro l’inquinamento, ma usiamo la macchina anche per fare cento metri. Vorremmo un mondo migliore, ma siamo rassegnati al mondo possibile. Cari amici, tra il dire e il fare ci siamo noi e nessun altro. Il mare lasciamolo stare. E’ difficile dire a se stessi la verita’, quando la si conosce. Ed e’ piu’ facile proclamarsi vittima che colpevole. La gente ipocrita nasce per iniziativa privata, ma su richiesta sociale.
.

.
.
.
Principi generali
per la democrazia

.
.
.
Noi siamo assolutamente vincolati e impegnati a
difendere le norme, le procedure e le istituzioni
democratiche.
Libertà di opinione e riunione,libere elezioni,
separazione tra potere legislativo, esecutivo e
giudiziario, e separazione tra stato e religione.
Noi attribuiamo grande valore alle istituzioni,
di quei paesi nei quali si sono radicate le
democrazie liberali e pluraliste.


Rifiutiamo qualsiasi giustificazione
o indulgenza per regimi reazionari e per
movimenti nemici della democrazia, ne ci sentiamo
amici di tutti quei regini che opprimono i propri
cittadini e dei movimenti che aspirano a farlo.
Ci distinguiamo nettamente da persone e partiti
ceh vogliono imporre le loro idee con la forza, o
che offrono attenuanti ed appoggi a forze politiche
e stati che si comportano in tal modo.



Siamo convinti che i diritti umani
fondamentali contenuti nella Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo siano
universali e le violazioni di tali diritti
debbano essere condannate.
Chiunque sia responsabile di queste violazioni
e indipendentemente dal contesto culturale nel
quale vengono commesse, va condannato e isolato
per tentare di convincerlo a non continuare su
quella linea.
Rifiutiamo i doppi standard. Rifiutiamo,
inoltre, il punto di vista secondo il
quale in alcune nazioni i diritti
umani fondamentali non sono applicabili.
Siamo favorevoli alle politiche di tipo
egalitario. Auspichiamo cambiamenti nei
rapporti tra i sessi e ci impegneremo finché
sarà raggiunta una completa uguaglianza
di genere tra comunità con differenti
culture e credenze religiose, ma
rispetteremo le scelte di coloro che
hanno un orientamento sessuale differente.
Auspichiamo una più vasta e generalizzata
eguaglianza sociale ed economica.
Affermiamo che gli interessi dei lavoratori
e il loro diritto di organizzarsi per
difendere tali interessi, devono essere
rispettati, fintanto che non ledano gli
interessi di tutta la comunita'.
I sindacati democratici sono essenziali
per la difesa degli interessi dei lavoratori
e costituiscono una forza fondamentale per
la promozione dei diritti umani, della
democrazia e dell'internazionalismo egalitario.
I diritti del lavoro sono diritti umani.
L'adozione in tutto il mondo delle
Convenzioni della Organizzazione Mondiale
del Lavoro, oggi ignorate da molti governi,
in ogni parte del mondo, deve essere una priorità.
Siamo impegnati nella difesa dei diritti
dei bambini e nella lotta alla schiavitù
sessuale e a ogni forma di maltrattamento
nascosto o istituzionalizzato.
Sviluppo economico per la libertà.
Siamo favorevoli allo sviluppo economico
mondiale come fattore di libertà e lottiamo
contro l'oppressione economica strutturale
e il degrado ambientale.
L'attuale espansione dei mercati globali
e del libero scambio non deve servire
solo agli interessi ristretti di una
élite affaristica, sia nel mondo
industrializzato che nei paesi
in via di sviluppo.
I benefici dello sviluppo su vasta scala,
attraverso l'espansione del commercio
mondiale, devono essere quanto più
possibile diffusi, perchè soddisfano
gli interessi sociali ed economici
delle popolazioni di ogni paese.


Globalizzazione deve voler dire integrazione
sociale e impegno verso una maggiore giustizia
sociale in tutto il mondo.
Per raggiungere questi obiettivi,siamo a
favore di una riforma dei principali
organismi di governo economico mondiale
Organizzazione Mondiale del Commercio,
Fondo Monetario Internazionale, Banca
Mondiale)e sosteniamo il commercio equo,
l'incremento degli aiuti internazionali,
la cancellazione del debito e la campagna
per la fine della povertà Lo sviluppo può
accrescere le aspettative e la qualità
della vita, alleviando e riducendo
la giornata lavorativa, può portare
libertà ai giovani, nuove opportunità
di vita agli adulti e sicurezza agli
anziani,ampliando gli orizzonti culturali e
e aiutando a comprendere coloro che oggi
ci possono apparire come sconosiuti od estranei.
Lo sviluppo globale deve essere,inoltre,
perseguito in modo compatibile con quanto è
sostenibile dall'ambiente naturale.

Non consideriamo gli Stati Uniti una
società modello poiche' siamo coscienti
dei suoi problemi e dei suoi limiti,
che sono comuni anche a gran parte
degli altri paesi sviluppati,anche
se siamo consci che essi hanno in gran
parte contribuito a produrre e diffondere
una cultura che è fonte di ispirazione
ed emulazione per altri paesi.
La politica estera degli Stati Uniti
pero' si è spesso contrapposta a movimenti
e governi progressisti e spesso ha appoggiato
quelli reazionari e autoritari ma questo
non giustifica pregiudizi generalizzati
contro quel paese. Riconosciamo il diritto
all'autodeterminazione sia dei Palestinesi,
sia degli Israeliani, nel contesto di una
soluzione che preveda due diversi stati ma
cio' deve avvenire tra stati paritari e non
attraverso lo stermino di popolazioni innocenti.
Non potrà esservi soluzione ragionevole del
conflitto israelo-palestinese fintanto che
i confini verranno spostati proditoriamente
e senza il rispetto delle direttive della
comunita' internazionale.
Ci opponiamo a qualsiasi forma di pregiudizio
o comportamento razzista:
il razzismo anti-immigranti, il razzismo
tribale e interetnico, il razzismo contro
le persone provenienti dagli stati islamici
e i loro discendenti.
Avversiamo ogni forma di terrorismo:
prendere deliberatamente di mira popolazioni
civili è un crimine, per il diritto
internazionale e non può essere giustificato
dalla tesi secondo la quale ciò viene fatto
per cause giuste.
Il terrorismo ispirato dalla rabbia e dalla
vendetta, oggi è molto diffuso e minaccia i
valori democratici, la vita e la libertà
della gente in molti paesi.
Questo fatto, pero' non giustifica
pregiudizi contro popolazioni islamiche,
o di religioni diverse dalla nostra.
Per un nuovo internazionalismo siamo
a favore di una politica internazionalista
e di una riforma del diritto internazionale
nell'interesse della democratizzazione globale
e dello sviluppo globale.
L’intervento umanitario, quando si rende
necessario, quando viene richiesto, non
puo' e non deve ignorare la sovranità
di un popolo

Se uno stato protegge la vita dei propri
cittadini, senza torturare, uccidere o
massacrare e soddisfacendone i loro bisogni
essenziali, la sua sovranità va sempre rispettata.
Se uno stato viola i diritti umani dei suoi
cittadini, rinuncia alla propria sovranità e
la comunità internazionale puo' intervenire
per prestare soccorso alle le vittime.

Siamo per il rispetto della verità storica
richiamandoci alle origini umanistiche
del movimento progressista.
Onestà intellettuale e politica, sincerità
e chiarezza devono essere per noi un dovere.
Passate vicende storiche non devono essere
strumentalizzate a fini propagandistici
ne politici.

Condividiamo il concetto liberale di
libertà di pensiero. Oggi è più che mai
necessario affermare che, salvo i casi
di diffamazione, calunnia o istigazione
alla violenza, tutti devono sentirsi liberi
di criticare qualsiasi idea o concezione
del mondo. In questo contesto è bene
ricordare che la religione e la
fede attengono alla sfera personale
dell'individuo e non devono interessare
governi e istituzioni, fintanto che i riti,
le cerimonie e le abitudini legate alla
appartenenza ad uno specifico culto non
suscitino scandalo, e non generino disordini,
non istighino alla violenza e ad atti
contrari alla legge e non si pongano percio'
in aperto contrasto con gli interessi generali
delle popolazioni presenti sul territorio.
Rispettare gli altri significa potere esprimere
i propri giudizi, senza offendere la
sensibilita' di chi ha credenze e tradizioni
diverse.

Nel contesto del libero scambio delle idee
siamo favorevoli allo sviluppo aperto e
accessibile di tutto cio che fa cultura
e contrari a ghettizzazioni intellettuali
di qualunque tipo.
Ci opponiamo all'estensione retroattiva
delle leggi sulla proprietà intellettuale,
che avvantaggiano finanziariamente le
imprese che detengono i copyright.
Si può infatti, affermare che la
collaborazione della comunità scientifica,
ha portato ad enormi progressi che devono
essere messi alla portata di tutti poiche'essi
sono alla base del progresso umano.
Rifiutiamo la paura della modernità, la
paura della libertà, l'irrazionalità,
la sottomissione delle donne.
Riaffermiamo le idee che hanno ispirato
le parole d'ordine delle rivoluzioni
democratiche del Settecento:
Libertà, Eguaglianza e Solidarietà.
Diritti Umani e Ricerca della Felicità
devono poter essere una aspirazione
per tutti.
Queste idee sono diventate parte
della nostra eredità comune, grazie
alle trasformazioni socialdemocratiche,
egalitarie, femministe e anticolonialistiche
pervenuteci dall'Ottocento e Novecento,
attraverso la ricerca di una maggiore
giustizia sociale, con l'aumento e la
differenziazione dell'offerta di
prestazioni dello stato sociale, e
il riconoscimento della fratellanza
tra tutti gli uomini e le donne di
questo pianeta.

Nessuno deve essere escluso,
nessuno deve essere dimenticato.
Siamo coscienti delle difficoltà
e degli ostacoli oggettivi.
Siamo pero' contrari a qualunque
ritorno al passato e qualunque
perdita delle liberta' faticosamente
conquistate e raggiunte da coloro
che per esse hanno lottato e sofferto.


Ma sappiamo che la democrazia ha
limiti e punti deboli. Combatteremo
per lo sviluppo di istituzioni e
procedure più democratiche, per
dare forza a tutti coloro che non
hanno potere o possibilità di far
sentire la propria voce o che
sono privi di risorse.
Purtroppo i fondamenti sociali ed
economici della democrazia liberale,
hanno anche prodotto profonde
disuguaglianze e persistenti
ingiustificati privilegi.

Queste disuguaglianze gridano
scandalo alla nostra coscienza.
Milioni di persone vivono in
condizioni di terribile povertà
e migliaia ogni giorno, soprattutto
bambini, muoiono per malattie che
potrebbero essere evitate.
Le disuguaglianze tra individui
e tra paesi influiscono tremendamente
sulle condizioni di vita della gente.
La politica sia nazionale che
internazionale dovrebbe farsi
carico di una piu' effettiva
lotta per la giustizia e per
dare una vita dignitosa a tutti noi..
La violazione dei diritti umani
in qualunque momento e in qualunque
luogo deve essere assolutamente
condannata.
L' allontanamento dai principi universali
che sono stati acquisiti è un passo in
più verso l'abisso: e' di vitale importanza
che oggi tutti quelli che si senrono liberali
e condividono idee di eguaglianza e giustizia
sociale si pronuncino con chiarezza.
I contenuti e gli obiettivi di questo programma,
con il suo rispetto dei valori della democrazia,
dei diritti umani, con la guerra ai privilegi,
ai poteri arbitrari,sono ciò che contraddistingue
una sinistra alla quale valga la pena di appartenere.