domenica 18 gennaio 2009

previsioni catastrofiche

PERICOLI PER LA DEMOCRAZIA?
Dove si risentiranno maggiormente gli effetti di questa crisi, che si prefigura molto lunga e dolorosa? Soprattutto nel ricco Nord che in brevissimo tempo vedrà abbassare i consumi, ridurre le produzioni di beni e servizi e crescere la disoccupazione in misura incontrollabile e disperata. E’ nel ricco Nord. che la coesione sociale, minata dalla xenofobia leghista, subirà la frattura più pericolosa.
Quante cose accadranno nel profondo Nord a causa della crisi: cortei di disoccupati, di extracomunitari, di poveri pensionati, con in mezzo elementi dei centri sociali e provocatori violenti (ricordate Genova?) che si moltiplicheranno. Saranno tali e tanti che le forze dell' ordine non riusciranno a controllarli. Saranno bruciate auto, infrante vetrine, ferite o uccise persone e qualcos' altro di più grave, che darà a qualcuno, che il 6 febbraio ha già minacciato a freddo il Presidente della Repubblica di cambiare la Costituzione, la possibilità di dimostrare che in Italia la situazione è ingestibile con le normali misure di ordine pubblico e che quindi sarà necessario proclamare lo Stato d' assedio e prendere misure eccezionali speciali come l‘ intervento delle Forze Armate, il coprifuoco ed il concentramento dei più “pericolosi“ in qualche stadio. Qualcosa del genere era stata già pianificata negli anni sessanta.
State all' erta ragazzi: a me di una certa età poco potrà accadere, ma a voi regalerebbe un futuro indesiderabile.
Non vi invidio.
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Quanto può costare un errore di "comunicazione"?
Una campagna elettorale.
Qual' è l' errore?
"Soru:la Sardegna che CAMBIA"
Non dici ad un popolo fiero come il Sardo che deve cambiare.
Dici che deve continuare ad essere fiero di essere sardo!
come lo dici? Così: "Soru :la Sardegna che VIVE"

E' noto che nel nostro governo ci sono fior di professori universitari di Economia Politica (Macroeconomia), provenienti dal PSI,sicchè un povero suddito ignorante immagina che, oltre a conoscere “La teoria generale su occupazione, interesse e moneta” di John M. Keynes, questi professoroni, nelle cui mani è affidato il futuro dei nostri giovani, per lo meno abbiano letto, per loro divertimento personale, almeno 3-4 libricciuoli di John K.Galbraith (“Il Grande Crollo”, “Cose viste”, “Storia dell’ Economia” e “Breve storia dell’ Euforia Finanziaria” ). Il povero suddito immagina, quindi, che uomini di tale livello culturale avrebbero dovuto non solo prevedere questa maledetta crisi ma anche prendere rapide ed efficienti misure per fronteggiarla, perché in quei libri c‘ è scritto tutto quello che serve fare in crisi globali come questa.
E invece? Uomini di tale pasta sembra abbiano dormito mentre accadevano, ripeto, gli stessi eventi che si sono verificati dopo il 1929. Ciò forse perché, negli uomini di potere, capacità finanziaria e perspicacia politica sono inversamente proporzionali e questi stessi uomini, che sanno che le cose vanno molto male, bugiardamente continuano a dire che la situazione è fondamentalmente sana.
E continuano a dormire, lasciando che il Paese vada a scatafascio.

I giovani non sono un problema, sono una risorsa, anzi la principale risorsa.
I problemi fondamentali sono:
- la scuola e la cultura;
- la coesione sociale e la solidarietà;
- l' economia e la precarietà;
- la sicurezza.
I giovani sono (saranno) la soluzione dei problemi sia perchè domani saranno i giovani a guidare questo Paese malato sia perchè anche oggi possono indicare ( se lo vogliono) la via di soluzione ai problemi.
Per questo il mio impegno su Facebook. Assieme a pochi amici stiamo diffondendo una "causa" IL FUTURO E' DEI GIOVANI con l' obiettivo di farvi aderire il giovani. Crediamo che l' adesione alla causa IL FUTURO E' DEI GIOVANI è un' importante inizio per creare una rete dinamica di reciproche comunicazioni ed interazioni al fine di prendere compiutamente coscienza dei problemi. Perchè? Dalla piena presa di coscienza dei problemi dipende la corretta impostazione dei problemi stessi necessaria per un' efficiente soluzione di essi.
Da quì bisogna partire: dal fatto che i giovani possono incontrarsi fra loro, specie quelli che stanno territorialmente vicini, per discutere e proporre le soluzioni dei problemi a livello locale e più vasto, per scegliere democraticamente i loro portavoce, per decidere quali scelte fare in campo politico.
Ne riparleremo.


Dove si risentiranno maggiormente gli effetti di questa crisi, che si prefigura molto lunga e dolorosa? Soprattutto nel ricco Nord che in brevissimo tempo vedrà abbassare i consumi, ridurre le produzioni di beni e servizi e crescere la disoccupazione in misura incontrollabile e disperata. E’ nel ricco Nord. che la coesione sociale, minata dalla xenofobia leghista, subirà la frattura più pericolosa.
Quante cose accadranno nel profondo Nord a causa della crisi: cortei di disoccupati, di extracomunitari, di poveri pensionati, con in mezzo elementi dei centri sociali e provocatori violenti (ricordate Genova?) che si moltiplicheranno. Saranno tali e tanti che le forze dell' ordine non riusciranno a controllarli. Saranno bruciate auto, infrante vetrine, ferite o uccise persone e qualcos' altro di più grave, che darà a qualcuno, , la possibilità di dimostrare che in Italia la situazione è ingestibile con le normali misure di Ordine Pubblico. Nino La Rosa alle 9.33 del 18 febbraio
E quindi sarà necessario proclamare lo Stato d' assedio e prendere misure eccezionali speciali come l‘ intervento delle Forze Armate, il coprifuoco ed il concentramento dei più “pericolosi“ in qualche stadio. Qualcosa del genere era stata già pianificata negli anni sessanta.
State all' erta ragazzi: a me di una certa età poco potrà accadere, ma a voi regalerebbe un futuro indesiderabile.
Non vi invidio.

IL FUTURO E I GIOVANI
Diceva Bob Kennedy:
"Solo gli uomini il cui spirito è incapace di volare rimangono ancorati alla cupa e dannata superstizione secondo cui il confine del mondo è la collina più vicina, l’ universo finisce lungo le rive del vicino ruscello, l’ umanità si esaurisce nel ristretto circolo di coloro che abitano la stessa città, hanno le stesse opinioni e il medesimo colore della pelle.
E’ compito vostro, di tutti i giovani eliminare dalla civiltà tutto quello che resta di questa antica e crudele convinzione.Dobbiamo avere una comune visione del mondo che desideriamo costruire.
Dovrebbe essere un mondo in costante progresso, un mondo nel quale il benessere materiale non sia ritenuto un fine ma il mezzo per mettere ogni essere umano nella condizione di realizzare i suoi talenti e le sue speranze.
Un mondo della cui costruzione potreste essere fieri, un mondo rivoluzionario di cui dovete prendere la guida: questo è il compito che spetta alla vostra generazione ma la strada è irta di pericoli.
C’ è il pericolo dell’ inerzia che nasce dalla convinzione che un uomo o una donna poco possono fare contro gli innumerevoli mali del mondo:questo è un atteggiamento errato perchè ciascuno di noi può modificare una piccola parte degli eventi e tutte queste piccole azioni formeranno il corso della storia.
C’ è il pericolo del realismo di basso profilo, con l’atteggiamento e la convinzione che speranze e convinzioni debbono cedere il passo alle necessità immediate: non esiste inconciliabilità fra ideali e possibilità realistiche. Ci vogliono grande coraggio e la fiducia in se stessi.
C’è il pericolo della pavidità, la paura di affrontare la disapprovazione, la censura, la vendetta della società: il coraggio morale è merce più rara del coraggio in battaglia o dell’ intelligenza. Coloro che avranno il coraggio di affrontare le paure interiori troveranno compagni in ogni angolo del pianeta.
C’ è il pericolo dell’ agiatezza, con la tentazione di seguire i facili e familiari sentieri dell’ ambizione e del successo finanziario che sui aprono dinanzi a quanti hanno il privilegio dell’ istruzione:l' istruzione pubblica deve essere gratuita per tutti fino alla maggiore età perchè rconsente a tutti l' opportunità di realzzarsi secondo le proprie capacità ed aspirazioni e rende la democrazia possibile e la qualità della vita più degna .
Ma viviamo in tempi di pericoli ed incertezze e ciascuno sarà giudicato per il contributo che avrà dato alla costruzione di una nuova società più giusta e per quanto avrà saputo ispirare il suo operato ai suoi ideali ed ai suoi obiettivi."

E, DICO IO, SOPRATUTTO VIVIAMO IN TEMPI IN CUI UNA "CASTA" , IMPREPARATA A GESTIRE I PROBLEMI COMPLESSI DA ESSA STESSA GENERATI NEL PERSEGUIRE I PROPRI MESCHINI INTERESSI, HA DETERMINATO UNA CRISI GLOBALE CHE RISCHIA DI SCIPPARE I GIOVANI DEL LORO FUTURO.
Ecco perchè i giovani ed anche i meno giovani devono fare massa comune per riappropriarsi del proprio potere di decisione. Oggi la "casta" non è più idonea a risolvere alcun problema.
UNO DEGLI STRUMENTI DISPONIBILI E' LA RETE ED IN QUESTA FACEBOOK, PERCHE' OFFRE L' OPPORTUNITA' DI CONOSCERCI TUTTI, GIOVANI E MENO GIOVANI, E AGGREGARCI PER SELEZIONARE GLI ONESTI E I CAPACI, DIFFONDENDO FRA LE MASSE GLI OBIETTIVI DI UN FUTURO MIGLIORE E MENO PRECARIO DI QUELLO CHE LA "CASTA" CONTINUA IMPUNEMENTE A REALIZZARE PER I NOSTRI FIGLI E PER I NOSTRI NIPOTI.
OBAMA DOCET
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17 dicembre
IL PD E LA QUESTIONE MORALE

IL FUTURO E' DEI GIOVANI E SI PUO' FARE UN' ITALIA MIGLIORE
Eliminando alcuni equivoci di base: che l' Italia sia un paese cattolico, che la DC ne abbia rappresentato la vocazione politica e che in un partito laico, progressista e solidarista come il PD gli eredi della vecchia DC debbano formarne l' ossatura dirigenziale. Nulla di più sbagliato, anche se fino alla caduta del muro di Berlino e al disfacimento del Patto di Varsavia la DC ha rappresentato gli interessi della massa degli italiani con la sua capacità di intersecare il voto di scambio.
Se andiamo ricercare le cause del disamore crescente dei simpatizzanti verso il PD, fra queste troviamo fondamentalmente la questione morale, infiammatasi per le continue scoperte di scandali politico-affaristico-delinquenziali, alla cui radice stanno elementi del PD di matrice e esperienza politica vicina alla vecchia DC, elementi che alla nascita del PD, con la furbizia tipica dei vecchi DC, si sono inseriti fra i Quadri del nascente partito. E sono questi che avversano l' alleanza con l' Italia dei Valori di Di Pietro riconoscendo nell' eroe di Mani Pulite il proprio nemico.
E' questo il punto: bisogna fare una decisa scelta di campo ossia dichiarare apertamente che sì il PD è un partito trasversale progressista-riformista rappresentante sia la parte moderata del paese (che non è per forza quella con vocazione DC) sia quella radicale ossia la più decisa ad ottenere una riforma del Paese verso le posizioni più avanzate di un moderno socialismo.
Tonino Di Pietro non è un avversario ma il giusto alleato: ne fanno fede anche i voti raccolti in recenti consultazioni, caratterizzate dalla larga astensione dei delusi di questo PD. Chi incita il PD a rompere con l' IdV, sono quelli che hanno ancora conti da sanare con la giustizia, come qualche nostalgico piduista
E la vecchia sinistra arcobaleno? Si ricordi che Marx è morto 125 anni fa.
Solo così si può fare l' Italia che ci vuole.


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QUESTO INTEVENTO E' STATO POSTATO UN ANNO FA' E LE CAUSE CHE LO HANNO DETRMINATO SONO ANCORA ATTUALI
LA STRAGE DI CAPACI
Alle ore 17:58 del 23 maggio 1992, sull'autostrada Trapani-Palermo, nei pressi di Capaci, una devastante detonazione uccide Giovanni Falcone, Direttore degli Affari Penali del Ministero di Grazia e Giustizia e candidato Superprocuratore Antimafia, e la moglie Francesca Morvillo, magistrato anch’ essa, da poco atterrati all’Aeroporto di Punta Raisi, provenienti da Roma.
Nell’ attentato cadono anche gli uomini della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco di Cillo.
Degli spostamenti di Falcone, per motivi di sicurezza, sono a conoscenza rare persone: fra queste il Ministro e gli uomini dei Servizi di Sicurezza.
L’ assassinio di Falcone va inquadrato nel seguente contesto:

- a Milano è scoppiato il bubbone di “Tangentopoli”, che comincia a scardinare il sistema di Potere in atto e si avvicina ai grandi nomi;
- il giudice Di Pietro per proseguire le sue indagini anche all’estero, dà inizio ad una collaborazione per rogatorie in Svizzera con il giudice Falcone, molto amico della giudice svizzera Da Ponte (durante una visita della Da Ponte a Palermo, ospite di Falcone all’ Addaura, c’era stato un tentativo di attentato contro i due, fortunatamente scoperto);
- la politica italiana è pilotata dagli accordi del CAF (Craxi, Andreotti, Forlani) che prevedono, dopo le elezioni dell’ aprile1992 l’ ascesa al Quirinale alla presidenza della Repubblica di un DC e la nomina di Craxi a Presidente del Consiglio;
- la nuova legge elettorale, a seguito del Referendum proposto da Segni, prevede che ogni elettore possa esprimere solo 1 preferenza nominativa e non più 3 (esprimibili prima con i numeri d’ordine dei candidati nelle liste elettorali): ciò pone l’ esigenza per i partiti di avere candidati noti e di pilotare il voto;
- in Sicilia in quel periodo dominano 3 famiglie di mafia: 1 agisce mediante avvertimenti non sanguinari e appoggia la destra DC; 1 agisce mediante l’ omicidio mirato e appoggia la sinistra DC; 1 agisce mediante l’attentato terroristico e appoggia il PSI;
- l’ equilibrio del potere DC in Sicilia prevede questa situazione: 1 deputato alla destra e 1 senatore alla sinistra a Catania, e simile accordo a Palermo e nel resto dell‘isola, coordinato con le cariche alla Regione;
- prima delle elezioni si verificano dei crimini di mafia: nel settembre 1991 viene ucciso Paolo Arena esponente DC di Misterbianco, amico di Nino Drago, proconsole della Destra DC a Catania (Drago si ritira subito dalla politica attiva) ; nel novembre dello stesso anno Pippo Baudo, filo sinistra DC, che aveva dato la sua disponibilità alla candidatura a deputato a Catania, si vede semidistrutta la villa ad Acireale; successivamente, nel marzo 1992, viene assassinato l’ On. Salvo Lima, proconsole della Destra DC a Palermo: la sicura elezione di Baudo avrebbe sconvolto gli equilibri? e l’ uccisione dei 2 rappresentanti della destra sarà stata un avvertimento e una ritorsione ?;
- dopo le elezioni politiche, in ambito DC inizia un lungo braccio di ferro fra i 2 cavalli di razza, Andreotti e De Mita, per l’ elezione a Presidente della Repubblica mentre comincia a venir fuori anche il nome di Craxi, dall‘ opinione pubblica considerato ancora l‘ unico politico con gli attributi: con le indagini di Tangentopoli che ormai lo vedono futuro imputato,una nomina a Presidente della Repubblica (Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura) gli consentirebbe di ostacolare le indagini mentre invece non lo salverebbe la nomina a Presidente del Consiglio ?;
- Cosa Nostra per ogni suo atto persegue sempre più obiettivi: fare un favore a se stessa e fare un favore anche non richiesto agli “amici degli amici”: eliminare Falcone significherebbe eliminare il suo mortale nemico e contemporaneamente bloccare le possibili rogatorie estere ed insieme accentuare nell’ opinione pubblica la richiesta di un uomo forte come Craxi alla guida del Paese dal Quirinale? Ma proprio per scuotere l’ opinione pubblica l’ attentato deve essere devastante ed eclatante: così vuole la famiglia di mafia stragista.
Craxi non fu eletto perché Pannella propose “l’ uomo onesto del Viminale”, a parere di alcuni ricattabile per una questione di “fondi neri”, che il 24 maggio fu subito eletto Presidente della Repubblica. Ma successivamente il nuovo Presidente, visti i tentativi di condizionamento, disse :”Non ci sto!” e sappiamo in che considerazione viene tenuto dai berlusconiani.
"Tangentopoli" decretò la fine di Craxi e della DC.
E attraverso questi intrecci forse si possono leggere anche altri attentati di mafia degli anni successivi ed avvenimenti politici.
Ne riparleremo
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Ti ho già dato il link sullo stato delle connessioni mafia-politica nel 1992, come ricostruite da me.
Al mio ritorno a casa (ora sto a Orvieto, da mia figlia) le completo per il periodo mancante fino al 1994.

Ricordate tutti: chi tiene in pugno il nano è Di Pietro e la Da Ponte.

Molto si ricava leggendo quanto hanno scritto in vari saggi
Pantaleone, Calderone, Biagi e lo stesso Falcone.

Erano tutti condannati:
Fava,Mattarella,Russo,Chinnici,Falcone, Borsellino, Livatino e, per motivi semplicementi mafiosi, don Puglisi.


Non è questione di storia della mafia
ma del Potere
di cui Cosa Nostra è il braccio armato.


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P.S.:
lo scrivente, a scanso di equivoci, si è autoescluso da qualunque interferenza, perchè IL MONDO E' DEI GIOVANI e lui ha solo 73 anni(.n.l.r.)