mercoledì 4 febbraio 2009

VITA E MORTE.

Il quadro è di Nicola Bressan
-----------------
Passato-prossimo: scrivo senza
sapere come andrà a finire,
ma, in verita' posso fare
una facile previsione:
Credo di saperlo gia'... per mia esperienza diretta.
Comunque la particolarità del caso Englaro, non sta,
solo,nella dimensione pubblica in cui il padre
Giuseppe ha ostinatamente voluto mantenersi.
Il caso di Piergiorgio Welby che ha preceduto
questa vicenda fu tutto sommato più semplice
e pote' essere meno strumentalizzato
ed insopportabile, perché fu lui direttamente,
devastato e con gli occhi sbarrati a chiedere
direttamente il distacco dal respiratore.
Anche per questa ragione la sua decisione, che
coinvolgeva comunque solo lui,ebbe, stranamente,
meno visibilita' mediatica.
Io sono convinta che se Eluana Englaro fosse
stata mostrata nelle condizioni attuali,
( anziché come una splendente studentessa,
giovane e bella,cosi' come era prima
dell' incidente, che la rese un corpo senza
vita, ben diciassette anni fa) la percezione
sarebbe stata diversa.
Stiamo parlando di comunicazione, di quei
meccanismi che trasformano la realtà in merce
..sia cartacea e che televisiva..... e che,
strumentalizzando immagini, trasformano la realta'
per poterla poi utilizzare a seconda del momento
politico e dell'effetto che si vuole ottenere
sulla popolazione...
Dopo aver guardato un programma, dopo aver letto
distrattamente un giornale, la tv si spegne e il
giornale si butta via o, tutt'al più lo si usa
per incartare le patate.


.
.
.
Si ritorna
nel nostro
sciagurato
Paese, dove le
cose si sono sempre fatte,ma alcune devono per
forza essere fatte di nascosto, per non
dispiacere gli ipocriti e il Vaticano.

Un Paese in cui,(secondo uno studio Giviti
-Istituto Negri,) più della metà delle morti
in terapia intensiva, avviene per interruzione
delle cure, e dove, su 150mila ricoverati, oltre
18mila decessi, avvengono per decisione dei medici.
Secondo il Centro di Bioetica dell’Università
cattolica, il 42 per cento dei medici ha dovuto ad
un certo punto ricorrere alla sospensione delle cure.
La rivista medica Lancet, infine, ha sostenuto che
in Italia il 23 per cento dei decessi è preceduto
da una decisione medica.
Forse con una legge tutto restera' come primao forse no!
Io sono fermamente convinta che, una volta creata
una apposita legge, frettolosamente scritta e approvata,
con sistemi molto spesso, non veramente democratici,
si arrivera' di certo, ad una applicazione confusa
e pericolosa della stessa e che nonterra' conto ne'
della decisione degli ammalati stessi, ne',nei casi
in cui questa non fosse espressa in modo chiaro
e univoco,dei desideri della famiglia coinvolta.


.
.
.
IO AUSPICO
..che sia,
almeno,
lasciato ai medici,
che hanno fatto un giuramento al quale dovrebbero
sempre restare fedeli,) l'incarico di decidere
quando e come staccare la spina.....e che lo Stato
......non abbia voce in capitolo... anche perchè
c'e' chiaramente un conflitto di interessi......
dato che l'assistenza pubblica viene pagata dalla
collettività e questo rende lo stato dichiaratamente
favorevole alla soppressione delle cure nei casi
incerti e quando la possibilita'di recupero
dell'ammalato diventa problematica.

Mostra commenti (21)
.
.
Michele Finizio
alle 9.24 del
08 febbraio--
-------------
Grazie per
il tuo trattato sulla
libertà e sulla verità.
Ma, credo, ormai sia
necessario introdurre l'istituto
del testamento biologico, almeno per darci un tocco
da paese civile, perché credo anche che in questo
paese le leggi sono il testo teatrale di una
rappresentazione a soggetto.
Laura Picchetti alle 9.26 del 08 febbraio
con una legge frettolosa invece il copione
sara' rispettato??
Michele Finizio alle 9.45 del 08 febbraio
è proprio questo il mio timore, il copione
non sarà rispettato,tutti lo interpreteranno
a soggetto come faceva Totò in alcuni
sui film.

.
.
Anna
Santoriello
alle 9.48 del
08 febbraio
------------
Si Laura,
troppo clamore attorno ad una
vicenda drammatica e privata.
Spettacolarizzione del dolore altrui
come se riguardasse non una persona
come noi ma un prodotto merceologico.
Come se non potesse capitare ad ognuno
di noi.
Berlusconi è stato invitato dagli Englaro
ad una visita privata nell'ospedale di
Udine, come avrebbe dovuto fare da tempo
di sua iniziativa! Mi auguro che ci si
rechi e che si renda conto di come una
donna in quelle condizioni possa generare
un figlio.
Un figlio presuppone un atto d'amore di
2 persone e come può amare una donna in
stato vegetativo?
Di nuovo passa il concetto della donna
come semplice"contenitore" di vita!
Mi auguro che passi una legge
sul Testamento Biologico, al di la del
parere dei medici.
Noi tutti siamo padroni di di una sola
cosa al mondo:la nostra vita!
Rita Pacilio alle 9.51 del 08 febbraio
Siamo in perenne conflitto, ed è proprio
vero che la prima guerra è quella che ha
luogo tra sè e sè.
E come diceva Arthur Rimbaud 'La lotta
spiruituale è brutale tanto quanto quella
tra gli uomini'. Negoziare il rispetto
reciproco è il grande dilemma dell'umanità.
.
.
Fina Franca
alle 10.11
del 08 febbraio
---------------
Ne e' uscito come al solito un grande polverone,
si vede che al momento i media non avevano altro
sottomano; ma si e' perso di vista il dramma di due
genitori che dopo tanto soffrire (ben 17 anni)
vogliono avere un po' di serenita' e che per
essere arrivati ad una decisione simile devono
veramente avere la morte nel cuore.
Per la Legge vedremo a cosa approderanno
i ns. fantastici politici.
Nino La Rosa alle 10.13 del 08 febbraio
Nel Luglio 1980 fui sottoposto ad un intervento
di triplice by-pass aortocoronarico.
.
.
.
In rianimazione
le macchine
respiratorie
erano
ancora antediluviane ed io ero sottoposto ai
ritmi della mia, legato al letto da una fitta
rete di tubi vari.
Nessuna possibilità di comunicare con l' esterno.
Avevo l' esigenza di liberare la trachea da muco
e ho dovuto faticare le 7 camice per richiamare
l'attenzione di un povero infermiere per spiegargli
che volevo scrivere.
Scena tragicomica, che grazie al mio impegno, mi
salvò la vita.
Nino La Rosa alle 10.27 del 08 febbraio
Nel 1990 altro intervento per 2 by pass,cominciato
male per un mio arresto cardiaco in preanestesia
e due successivi durante l' intervento in cui il
cardiochirurgo più famoso d' Italia profuse, come
nel primo,tutto il suo impegno. Eccomi quì a
73 anni a raccontarla.
Cosa voglio dire? Si sopravvive alla morte certa
se c'è un reciproco impegno medico-paziente.
Se non c'è il cosciente impegno del paziente,
non si va da nessuna parte.
Potrei raccontarne altre di questioni similari
dove quel cosciente impegno del paziente non ci
fu e ci fu la morte.
.

E' dal paziente
che bisogna
partire.
Vi assicuro io
sono quì perchè
ho voluto
continuare
a vivere (e anche perchè lassù sicuramente qualcuno
m' ama. Ma questo vale per tutti).
Come fai a credere che nelle condizioni di Eluana
ci possa essere questa voglia? Se mi chiedete
se sceglierei per lei, mi mettereste davanti
ad un quesito angoscioso e non deciderei.
Nino La Rosa alle 10.31 del 08 febbraio
Questioni come questa richiedono una commissione
etica scelta in ambito almeno ASL(USL) che ,
caso per caso con riservatezza decida il da
fare, se del caso senza neanche avvertire
i parenti interessati.
Renzo Risso alle 10.32 del 08 febbraio
Sono conciso!!!!!Solo tante parole:i media
come avvoltoi..i politici che ballano intorno
e in conclusione???
Sas King alle 10.52 del 08 febbraio
..da ora ...un rispettoso silenzio.
Sas king ... ok silenzio.
Laura Picchetti
alle 11.00 del 08 febbraio
" Nino la Rosa......questo è per te:
io sono daccordo che ci vuole la
collaborazione tra paziente e malato
....ma nel casi di cui si discute..
.non esiste alcuna collaborazione
ed è per questo, che fa tanta
impressione.
Cerchiamo di essere chiari:
Eluana , come tanti altri pazienti
nella sua situazione, hanno, con
tutta probabilita' un .....
elettroencefalogramma piatto!!!!!
Nessuna coscienza di cio' che avviene
attorno a loro..
Se la coscienza si è spenta completamte,
di che cosa stiamo parlando???
Non riesco a farmi capire:
Siamo tutti incapaci di capire??
Ma dove sono i medici che dovrebbero
spiegare come stanno le cose???
Che fine hanno fatto?
Un corpo senza piaghe che vuol dire..?

UN CERVELLO DISTRUTTO..
ECCO DI CHE PARLIAMO!
Un corpo senza cervello è solo
una parte di un essere vivente
...non e' una persona!
La vita finisce quando il cervello
è morto.o no????

Renzo Risso alle 11.01 del 08 febbraio
Giustissimo.....Laura!!!!!!!!!!
Laura Picchetti alle 11.02 del 08 febbraio
Mi dispiace allora è proprio adesso che
dobbiamo parlare per evitare futuri errori
e sgradevoli sorprese.
Aadesso siamo chiamati tutti a dire il nostro
pensiero in modo chiaro e ragionato.
Adesso e non domani...si deve parlare!!!!
E' in ballo un confronto tra tre poteri:
il Vaticano ..il capo del governo...
e il malato o chi per lui....

Nino La Rosa alle 11.02 del 08 febbraio
Ho scritto sopra: "Questioni come questa
richiedono una commissione etica scelta
in ambito almeno ASL(USL) che ,caso per
caso con riservatezza decida il da fare,
se del caso senza neanche avvertire
i parenti interessati."
Per essere più completo:
della commissione dovrebbero far parte
solo medici non obiettori.
E, sopratutto, RISERVATEZZA.
Credevo di essere stato chiaro.

Laura Picchetti alle 11.03 del 08 febbraio
Se crediamo che la vita sia anche nostra....
dobbiamo decidere chi ha il diritto dovere
di dire:"chiudiamo il rubinetto!!!
Per quanto riguarda l'istituzioni di
commissioni ..non sono molto daccordo.
Sulla coscienza del medico
scelto dalla famiglia??? ..forse!
...e con questo credo di aver detto come la penso.
-------------
altri commenti
----------
NELLE LIBERTA' DELLE NOSTRE VOLONTA'
Patrizia Esposito Pavoni alle 15.13 del 08 febbraio
la libertà della nostra volontà... è necessario
che ci sia, specie in casi simili... mossa da
pietà per Luana e per i genitori, i miei pensieri
sono tanti, ma nessuno mi porta a decidere per
lei, perchè io non sono nessuno... penso solo
che in queste situazioni ci si deve trovare,
provare, toccare con mano...
la mia personale esperienza si ferma a soli 6
mesi,per me come fossero stati 6 anni di tortura
... quando mi avvicinavo a mio suocero e una
lacrima scendeva sul suo viso, nonostante
fosse in coma irreversibile, mi sentivo persa
in una decisione più grande di me, che
coinvolgeva la mia fede, il mio essere,
la mia volontà e la voglia che lui non
soffrisse più, perchè i dottori mi hanno
sempre detto che,nonostante fosse morto
cerebralmente,noni escludevano una sua
percezione di sofferenza...

Patrizia Zavattaro alle 16.09 del 08 febbraio
tocca a noi decidere ... io non sopporterei
di essere nelle condizioni di Eluana...e
non sopperterei che mia figlia lo fosse ..
. i medici... .in molti casi sono costretti
a sottostare alle leggi della morale cattolica
(basti pensare all'aborto e agli obiettori..)
e ai grandi interessi che ruotano intorno ai
colossi farmaceutici (mia figlia è diabetica
e un paziente insulino dipendente rende...
se guarisce con le cellule staminali non
renderebbe più ) e alle cliniche private
convenzionate dove vengono dirottati i
pazienti per le lunghe riabilitazioni o
quando non c'è più niente da fare ...
e costano ...come costano..altro che difesa
della vita... è la difesa dei loro interessi
economici ...
ed è questa ipocrisia che mi indigna di più !


Nicoletta Gallodoro
L'ITALIA,UNA TORRE DI BABELE,CONFUSI NULLA
VA COME DOVREBBE,MILLE IPOCRISIE SEMBRIAMO
UN POPOLO CHE NON SA DOVE VA',MI PIACE
TENERMI INFORMATA SU COSA ACCADE MA MI
SEMBRA TUTTO STANTIO,CI SONO PROBLEMI
DI POVERTA' DI REGRESSIONE ECONOMICA E
CIVILE UN GOVERNO CHE IN QUESTE ULTIME
SETTIMANE SI E' OCCUPATO DI ELUANA
ENGLARO ENTRANDO ABBONDANTEMENTE
NEL PRIVATO DI UNA FAMIGLIA, NELLA
SFERA PRIVATISSIMA DI UNA FAMIGLIA,
UN CAPO DI GOVERNO CHE IPOTIZZA LA FERTILITA'
DI ELUANA,IO NON SO COSA SIA IL BENE,IL MALE
XCHE' IO NICOLETTA DI FRONTE A QUESTO EVENTO
NON SONO NESSUNO, MI SPOGLIO DEL MIO PENSIERO.
COSE SE NE SONO DETTE E SENTITE,E' GIUNTA L'ORA
DEL SILENZIO.
SILENZIO PESANTE COME UN MACIGNO.
ORMAI IN ITALIA SI DA FUOCO ALL'INDIANO
DI TURNO,CI SI ACCANISCE CONTRO IL DIVERSO
ALTRO CHE CULLA DELLA CIVILTA'VIVIAMO
PROBLEMI MOLTO PIU' GRANDI ..VIVIAMO SCONTRI
DI CIVILTA'.
ELUANA HA DEI GENITORI CHE SANNO COSA
SIA GIUSTO PER LA LORO FIGLIA.

Caterina Bedini alle 0.40 del 09 febbraio
Da persona profondamente legata alla religione,
credente e praticante, il metter fine ad una
vita è per me qualcosa di inconcepibile.
Ma.
Spesso provo a pensare per un attimo alla
situazione di alcuni malati, delle loro
famiglie (e girando spessissimo per ospedali
ho visto le situazioni più dolorose).
Penso che, per queste ultime, il prendere
una decisione definitiva sia un atto di
coraggio immenso.
Quel che ho sempre contestato della vicenda
di Eluana (escludendo il carrozzone degli
ultimi giorni, compresi quelli che si sono
buttati sull'ambulanza per non farla partire:
atteggiamento che ho trovato rivoltante) sono
il modo in cui la Politica sta affrontando la
situazione e, sopra ogni cosa, l'assurdo
sistema per porre fine alla vita di questa
giovane donna.
Non sarebbe stato "meglio" optare per
un'iniezione,per una flebo?
A cosa serve aggiungere altro inutile
dolore?

Caterina Bedini alle 0.44 del 09 febbraio
Continuo a pregare per lei, perché dove
andrà possa accoglierla un'esistenza più
lieve.
Continuo a pregare per i suoi genitori,
perché sono stufa di sentir dire che a
giochi loro si saranno tolti un peso.
Sono sicura che non sarà così.
Perché se di peso si fosse trattato
l'avrebbero fatta dimettere molti anni
fa per portarla nella casa di famiglia
e risolvere tutto a giro di una
nottata con un solo gesto.


-----------------------
---------------------

Francesca Licari
alle 20.20 del 08 febbraio
Se io fossi dio



Se io fossi dio direi:
E basta co ste religioni
Basta co ste balle
E basta co ste vergini promesse
Basta con le bombe
Basta con il digiuno
Basta con le penitenze
E basta con le noiose litanie
Con ricche e sontuose chiese
O moschee dai tetti d’oro
Basta con la violenza e la guerra a
nome mio
Io non c’entro nulla con la vostra
avidità
Con il vostro sinistro orgoglio
Con il vostro sopravvento
E basta considerare gli animali come
esseri inferiori
E la natura un pozzo senza fondo
da sfruttare
E basta venire in chiesa e con la
scusa di pregare,
girarsi intorno per vedere chi c’è
o come è vestita quell’altra
E basta giurare sui santini e poi
andare ad ammazzare come niente
fosse
BASTA!!!!!
Mi avete rotto i coglioni
Da questo momento sono ateo
Cosi vediamo in nome di quale
imbecille giustificherete i
vostri misfatti.

Francesca Licari alle 0.25 del 09 febbraio
buttata cosi e me la sto ridendo...........-:))





Il quadro è di Nicola Bressan
--------------
La svolta bonapartista Ezio Mauro la Repubblica 07-02-2009
Una questione di vita e di morte, una tragedia familiare, un caso di amore e di disperazione tra genitori e figlia che cercava di sciogliersi nella legalità dopo un tormento di 17 anni, è stato trasformato ieri da Silvio Berlusconi in un conflitto istituzionale senza precedenti tra il governo e il Quirinale, con il Capo dello Stato che non ha firmato il decreto d´urgenza del governo sul caso Englaro, dopo aver inutilmente invitato il Premier a riflettere sulla sua incostituzionalità, e con Berlusconi che ha contestato le prerogative del Presidente della Repubblica, annunciando la volontà di governare a colpi di decreti legge senza il controllo del Quirinale. Pronto in caso contrario a "rivolgersi al popolo" per cambiare la Costituzione.
Il Presidente del Consiglio non era mai intervenuto in questi mesi nel dibattito morale, politico e culturale sollevato da Beppino Englaro con la scelta di chiedere la sospensione della nutrizione artificiale per sua figlia, ponendo fine ad un´esistenza vegetativa di 17 anni, giudicata irreversibile da 14.
Ma ieri l´istinto populista ha consigliato al Premier di scegliere proprio il dramma pubblico di Eluana, giunto al culmine della sua valenza emotiva sollecitata dalla cornice di sacralità guerresca del Vaticano, per sfidare Napolitano su una questione di fondo: il perimetro e la profondità del potere del suo governo, che Berlusconi vuole sovraordinato ad ogni altro potere, libero da vincoli e controlli, dominus incontrastato del comando politico.
È uno scontro che segna un´epoca, perché chiude la prima fase di un quindicennio berlusconiano di poteri contrastati ma bilanciati e ne apre un´altra, che ha l´impronta risolutiva di una resa dei conti costituzionale, per arrivare a quella che Max Weber chiama l´"istituzionalizzazione del carisma" e alla rottura degli equilibri repubblicani: con la minaccia di una sorta di plebiscito popolare per forzare il sistema esistente, disegnare una Costituzione su misura del Premier, e far nascere infine un nuovo governo, come fonte e risultato di questa concezione tecnicamente bonapartista, sia pure all´italiana.
Il caso Eluana, dunque, nel momento più alto della discussione e della partecipazione del Paese, si è ridotto a pretesto e strumento di una partita politica e di potere. Berlusconi aveva infine ceduto alle pressioni del Vaticano e all´opportunità di dare alla sua destra senz´anima e senza tradizione un´identità cristiana totalmente disgiunta dalle biografie e dai valori, ma legata alla precettistica e alle politiche concrete della Chiesa: così ieri mattina ha annunciato al Consiglio dei ministri la volontà di varare un decreto legge di poche righe, per vanificare la sentenza definitiva della magistratura che accoglie la richiesta di Beppino Englaro, e per impedire la sospensione già avviata ad Udine dell´alimentazione e dell´idratazione per Eluana.
Il Presidente della Repubblica, che già aveva spiegato giovedì al governo l´insostenibilità costituzionale del decreto, ha deciso di assumersi su un caso così delicato una pubblica responsabilità, che non si presti ad equivoci davanti all´esecutivo, al Parlamento, alla pubblica opinione.
Dando forma e sostanza all´istituto della "moral suasion", ha scritto una lettera a Berlusconi in cui spiega le ragioni che rendono impossibile il decreto, se si guarda � come il Capo dello Stato deve guardare � soltanto alla Costituzione, ai suoi principi, ai criteri che stabilisce per la decretazione d´urgenza.
C´è una legge sul fine-vita davanti al Parlamento, dice Napolitano nel messaggio, c´è la necessità di rispettare una pronuncia definitiva della magistratura, se non si vuole violare "il fondamentale principio della separazione e del reciproco rispetto" tra poteri dello Stato, c´è la norma costituzionale dell´uguaglianza tra i cittadini davanti alla legge, quella sulla libertà personale, quella sulla possibilità di rifiutare trattamenti sanitari.
Ci sono poi i precedenti di altri inquilini del Quirinale � Pertini, Cossiga, Scalfaro � che non hanno firmato decreti-legge, e soprattutto c´è la funzione di "garanzia istituzionale" che la Costituzione assegna al Capo dello Stato. Da qui l´invito al governo di "evitare un contrasto", riflettendo sulle ragioni del no del Presidente.
Con ogni probabilità è stato questo richiamo al ruolo di garanzia del Quirinale, unito al gesto pubblico di rendere nullo il decreto del governo, rifiutandosi di emanarlo, che ha convinto Berlusconi a sfruttare l´occasione per aprire la contesa suprema sul potere al vertice dello Stato.
In conferenza stampa il Premier ha spiegato la sua scelta sul caso Englaro con motivazioni morali («Non mi voglio sentire responsabile di un´omissione di soccorso per una persona in pericolo di vita») ma anche con giudizi medico-scientifici approssimativi («Lo stato vegetativo potrebbe variare»), e con affermazioni incongrue e sorprendenti: «Eluana è una persona viva, che potrebbe anche avere un figlio».
Ma il cuore del ragionamento berlusconiano è un altro: la lettera di Napolitano è impropria, perché il giudizio sulla necessità e urgenza di un decreto spetta per Costituzione al governo e non al Quirinale, mentre il giudizio di costituzionalità tocca al Parlamento. Non solo, ma il decreto d´urgenza è l´unico vero strumento di governo in un sistema costituzionale antiquato.
E se il Capo dello Stato «decidesse di caricarsi della responsabilità di una vita», non firmando il decreto, il governo si ribellerebbe invitando il Parlamento «a riunirsi ad horas» per approvare «in due o tre giorni» una legge stralcio che anticipi il testo in discussione al Senato, bloccando così l´esito della vicenda Englaro.
Eluana, tuttavia, è già sullo sfondo, ridotta a corpo ideologico e a pretesto politico.
Ciò che a Berlusconi interessa dire è che non si può governare il Paese senza la piena e libera potestà governativa sui decreti legge. «Si può arrivare ad una scrittura più chiara della Costituzione. Senza la possibilità di ricorrere a decreti legge, tornerei dal popolo a chiedere di cambiare la Costituzione e il governo».
La sfida è esplicita, addirittura ostentata. Quirinale e Parlamento devono capire che il governo assumerà il potere legislativo attraverso i decreti legge, della cui ammissibilità sarà l´unico giudice, con le Camere chiamate ad una ratifica automatica di maggioranza e il Capo dello Stato costretto ad una firma cieca e meccanica.
Berlusconi vuole decidere da solo, in un´aperta trasformazione costituzionale che realizza di fatto il presidenzialismo, aggiungendo potestà legislativa all´esecutivo nella corsia privilegiata della necessità e dell´urgenza, criteri di cui il governo è insieme beneficiario e giudice unico, senza lasciar voce in capitolo al Capo dello Stato.
Un Capo dello Stato minacciato pubblicamente dal Premier, se non firma il decreto per un deficit costituzionale, di «caricarsi della responsabilità di una vita». Qualcosa che non era mai avvenuto nella storia della Repubblica, per i toni politici, per i modi istituzionali, per la sostanza costituzionale: e anche per la suggestione umana.
La risposta di Napolitano poteva essere una sola: con rammarico, il Presidente non firma, perché il decreto è incostituzionale. L´assunzione di responsabilità del Quirinale rende nullo il decreto, e costringe Berlusconi a imboccare la strada parlamentare, sia pure con le forme improprie annunciate ieri. Ma la lacerazione rimane, il progetto di salto costituzionale anche.
È un progetto bonapartista, con il Premier che chiede di fatto pieni poteri in nome del legame emotivo e carismatico con la propria comunità politica, si pone come rappresentante diretto della nazione e pretende la subordinazione di ogni potere all´esecutivo.
Avevamo avvertito da tempo che qui portavano le leggi ad personam, i "lodi" che pongono il Premier sopra la legge, la tentazione continua di sovraordinare l´eletto dal popolo agli altri poteri.
Ieri, Napolitano ha saputo opporsi, in nome della Costituzione. La risposta del Premier è stata che il Capo dello Stato non potrà mai più opporsi, e la Costituzione cambierà.
Ecco perché la data di ieri apre una fase nuova nella vita del Paese, una Terza Repubblica basata su una nuova geografia del potere, una nuova legittimità costituzionale, un nuovo concetto di sovranità, trasferito dal popolo al leader. Si può far finta di non vedere cosa sta accadendo, con l´immorale pretesto della tragedia di Eluana?
Ieri la voce più forte a sostegno di Napolitano è stata quella del Presidente della Camera, che sembra ormai muoversi in un perimetro laico e costituzionale, da destra repubblicana.
Dall´altra sponda del Tevere, mai così stretto, è venuto il plauso a Berlusconi del Cardinal Martino, presidente del pontificio consiglio Giustizia e Pace, e la sua "profonda delusione" per la scelta di Napolitano di non firmare il decreto. Come se insieme alle chiavi di San Pietro il Vaticano avesse anche la golden share del governo italiano e delle sue libere istituzioni.
Certo, sotto gli occhi attoniti del Paese e sotto gli occhi che non vedono di Eluana Englaro ieri è andato in scena uno scambio di favori al ribasso, col Dio italiano consegnato alla destra berlusconiana, come un protettorato, in cambio di una difesa di valori disincarnati e precetti vaticani, da parte di un paganesimo politico servile e mercantile.
Dal caso Eluana non nasce una forza cristiana: ma un partito ateo e clericale insieme, che è tutta un´altra cosa.

| www.libertaegiustizia.it - disclaimer | realizzato da marassiweb.


Ho sognato Eluana DI PINO SCACCIA

Oggi alle 0.38 Brasilia -

Stanotte ho sognato Eluana.
Una sensazione quasi fisica, a un certo punto mi sono svegliato di soprassalto.
Quel viso visto tante volte in foto, quel sorriso lontanissimo, lo sentivo vicino nonostante sia dall’altra parte del mondo. Un amico mi ha chiesto se adesso vorrei stare a Udine.
Gli rispondo qui: no, assolutamente, ne avrei paura, mi sarebbe molto difficile parlarne. Molti altri amici mi hanno sollecitato a dare il mio parere. La risposta è la stessa: non ne ho mai parlato perchè non ho risposte. Una sola volta ho affrontato l’argomento, in un’inchiesta di questo sito, e la mia impressione non è cambiata. Non ho posizioni, non ho niente se non una montagna di angoscia.
Non penso certo agli scazzi della politica, agli schieramenti, agli interventi inopportuni sia del governo che della chiesa, a tutti quelli che vogliono dire la loro.
Il mio pensiero fisso è per quel disgraziato di padre. Non si può entrare nella propria coscienza, figuriamoci in quella degli altri. E’ una mia vecchia convinzione, spesso presa per un vezzo. Per capire la paura bisogna aver avuto la paura, per capire la fame bisogna essere affamati, per capire il dolore bisogna esserne pieni. Paura e dolore non si possono spiegare, neppure la grande fame.
Per capire la decisione del padre di Eluana bisognerebbe essere lui, aver passato le stesse sensazioni. Nessuno può avere l’ardire di giudicarlo.
Certo mi sento male a pensare a questa vita che se ne va piano piano. Ho visto persone in coma (e ho visto familiari che le guardavano), ho visto cosa significa l’alimentazione artificiale e quest’idea che a un certo punto si decide di staccare è terribile, contro natura. Ma neppure è vita. Sono confuso, non so niente, c’è solo da star male.


Per Eluana
Fanciulla sorridente
non riesco a vederti
senza il tuo bel sorriso.
Perchè continuano
a mostrarci la tua bellezza?
Loro non sanno com’è adesso
il tuo corpo il tuo viso.
Sei condannata a vivere
una vita senza emozioni.
Il tuo volto oggi smunto
è privo d’ espressioni
non ha più quel bel sorriso.
Oggi non riesci più a correre
nei prati quando la priavera
è in fiore.
Le tue vesti colorate
sono rimaste a casa
e sono diventate troppo larghe.
Sono lontani quei giorni
di quando nella tua terra
felice aspettavi lo spuntare
del sole.
Forse nella tua mente oggi vedi
solo frammenti di ricordi
di un’ alba di un tramonto
ormai senza colori.
Perdonaci fanciulla
dai capelli corvini
silenziosa resti ferma
nella tua culla e aspetti muta
la tua vita la tua ora.


franca bassi




Franca Barone alle 2.03 del 09 febbraio
Una lettera da padre a padre.Cosi' Bob Schindler, padre di Terri Schiavo, interviene sulla vicenda di Eluana Englaro. "I sostenitori dell'eutanasia le diranno che far morire di fame e di sete una persona con danni cerebrali non causa dolore: sono stato testimone di questo tipo di esecuzione e posso dire che e' falso. E' di gran lunga la morte piu' dolorosa che un essere umano possa sperimentare": queste le parole dell'uomo statunitense. "Entrambi abbiamo fatto esperienza della stessa disgrazia e dello stesso dolore - continua il testo di Schindler - Tuttavia, vi e' una differenza; sua figlia e' ancora viva, la mia non piu'".Gianni Costanzo alle 2.19 del 09 febbraio
una posizione molto onesta.. però come si fa a basare tutto sulle decisioni di un padre che e' in questa angoscia?Giuseppe Mottola alle 2.41 del 09 febbraio
Entrambe le scelte sulla sorte di Eluana caricano l'anima di un senso di colpa. Se si stacca il sondino Eluana muore; se non si stacca il sondino Eluana resta prigioniera di un "esserci" vuoto.

Secondo me, si riesce a prendere posizione quando si matura un'opinione su quel suo "esserci". Se mi convinco che il suo "esserci" non sia vivere, il senso di colpa per la sua morte si annullerà, quindi vorrò che si stacchi il sondino. Al contrario, se mi convinco che il suo "esserci" sia vivere, oppure che solo Dio abbia il diritto di dare la morte, sarà il senso di colpa per la sua "prigionia" artificiale ad annullarsi, quindi vorrò che non si stacchi il sondino.

Il non riuscire a prendere posizione, così, secondo me dipende dalla persistenza del dubbio sul suo "esserci", se esso sia vivere oppure no.Lorenzo Opice alle 8.20 del 09 febbraio
Ciao Pino e' cosi terribile tutta questa vicenda che ognuno di noi prova smarrimento e disperazione....Io mi sto chiedendo quanto ed in che misura anche noi col nostro lavoro abbiamo sbagliato a parlarne cosi tanto ....Un salutone da RomaMargherita Di Leo alle 8.23 del 09 febbraio
sono tutti così pieni di certezzeTitti Calcagno alle 8.42 del 09 febbraio
io una volta ho sognato l'assassino del bambino di cogne.
un tipo montanto, sul biondo, che aveva ucciso emaunele con un piccone a montagna-
ma mi rendo conto che un giornalista ha piu' voce in capitolo.
che ti ha rivelato pino, quella che ormai chiomano la bella addormentata?Titti Calcagno alle 8.46 del 09 febbraio
allora berlusconi ti iporta con se alla clinica la quiete.
sai che scoop.



Vittorio Massaro alle 9.43 del 09 febbraio

E' una storia di dolore, di angoscia, di speranza, di disperazione.
Da quando se ne parla, provo un grande disagio, sono assalito dai dubbi e ci sono momenti in cui avverto un profondo senso di frustrazione per non essere in grado di esprimere le medesime certezze di chi sostiene che Eluana sia morta 17 anni fa, ma anche di chi - al contrario - sostiene che sia ancora viva.
Confesso che mi ha letteralmente sconvolto pochi giorni fa la lettura di una testimonianza pubblicata su "Avvenire".
Mi ero fatto l'idea di un corpo immobile,
"svuotato" da 17 anni di nulla e di farmaci,
una "ghirlanda" di cavetti e cannule, uno sfondo
di flebo e macchinari. Scopro una donna che apre
gli occhi la mattina e li richiude la sera, non
un "bip" in quella stanza, non una piaga da decubito,
solo il sondino per l'alimentazione.
Cuore, polmoni, reni, fegato, stomaco, intestino:
tutto fa il proprio dovere senza altro ausilio
meccanico o elettrico.
E' una donna morta, questa?

Laura Picchetti alle 9.47 del 09 febbraio

scusate se insisto..mentre noi stiamo male ...
c'è qualcuno che decide per noi e tenta
di far passare una legge frettolosa e
inappropriata .....senza chiedere i pareri
a chi puo darlo i medici e gli specialisti
che di queste cose ne sanno e ne capiscono
perchè ne vedono oggni giorno casi del genere.
Ma quel qualcuno che purtroppo non è DIO!
Un corpo di donna il cui cervello è spento
da tempo?..i riflessi invontari sono altra cosa:
...ce ne sono di indipendenti dal cervello ..
Cchiedete ai medici: loro saèranno spiegarlo
meglio di me sicuramente .
Ci sono riflessi che non hanno alcun valore.
agli effetti della sensibilita' e della coscienza.
Ma dico se anche il Papa o chi per lui ieri
ha detto che i miracoli possono sempre avvenire.....
Che si fa?
Si prega sempre ....per ottenere n miracolo?
,,per fermare la morte...gia presente?
Chi vuole lo faccia !
Io non mi sento di farlo!
...per troppe vite spezzate dovrei pregare!
PER TANTI UCCISI..PER TANTI BAMBINI....
ANCHE PALESTINESI, DOVREI CHIEDERE UN MIRACOLO!!!


Giorgio Galleano alle 11.10 del 09 febbraio
Caro Pino,
non so come la vedi da Brasilia ma a me pare che, purtroppo, il problema ormai sia diventato un altro: il tentativo del governo di fare tabula rasa di tutti gli altri poteri e di imporre un nuovo "equilibrio" istituzionale fondato sull'arbitrio dell'esecutivo.
Che questo avvenga sulla pelle della famiglia Englaro è ormai soltanto un "danno collaterale" rispetto alla devastazione della nostra Costituzione e alla forzatura della giurisprudenza: un danno che riguarda tutti noi, indipendentemente da come la pensiamo sul caso di Eluana
Pinù Ballini alle 11.14 del 09 febbraio
E come si possono avere certezze,come si può essere pro e contro,come si possono arrogare diritti politici se sono solo aspetti umani?
Io provo dolore per una vita che se ne va e un'immensa pietas cristiana nei confronti del padre.
E poi basta.

Giovanna Cantore alle 11.21 del 09 febbraio
l'unica cosa da augurarsi e' che questo angelo dalle ali spezzate,torni presto alla casa del Padre.lui,si che è misericordioso e quando dona non pretende niente in cambio!!!!Valentina Rossi alle 11.26 del 09 febbraio
hai espresso perfettamente il mio pensiero a riguardo...

Lucio Corinaldesi alle 11.30 del 09 febbraio
Sono certo e che l'unica persona che ricorderà per sempre Eluana sara Beppino Englaro. Tutti gli altri la dimenticheranno subito e aumenterà lo schifo per i politici e la politica italiana.Pinù Ballini alle 11.36 del 09 febbraio
ti sbagli... Eluana non sarà dimenticata

Giusy Ridolfo alle 11.37 del 09 febbraio
Condivido pienamente il tuo pensiero Pino!

Titti Calcagno alle 11.37 del 09 febbraio
rita levi montalcini
Se esistesse l’anima in quel ‘guscio’ non c’e’ piu’, se ne e’ gia’ andata: quel che resta senza coscienza e’ il guscio di cio’ che era che una persona umana. Lo dice il neurofisiologo del Dipartimento di Neuroscienze Universita’ di Torino e direttore del ‘Center for Brain Rita Levi Montalcini’, Piergiorgio Strata per il quale “se Eluana ha perso come e’ del tutto prevedibile dopo cosi’ lungo tempo, le strutture preposte, corteccia cerebrale e talamo, alle sensazioni, alle percezioni e quindi alla coscienza, non ha senso tenerla in quelle condizioni che tra l’altro lei rifiutava stando alle diverse sentenze della magistratura”.
Si dice che risponda a qualche stimolo.
“Anche un paraplegico ha una reazione se gli si da’ un pizzicotto - spiega Strata - sono reazioni di riflesso e basta che pure Eluana puo’ ma che non sono reazioni a stimoli per percezione, sensazione e coscienza”.