lunedì 23 febbraio 2009

chiacchierata pubblica

Nota di Michele Finizio

PENSIERIO DI QUESTA SERA 23 FEBBRAIO: ADORO I PARTITI POLITICI
Ieri alle 20.45
Ormai si parla di politica ovunque.
Dal parrucchiere, mentre commenti la partita del giorno prima, ecco che interviene l’astante di turno che la butta in politica.
Mentre sei al bar, e discuti dell’ultima festa di paese, arriva il sacrestano che lancia insulti contro l’amministrazione comunale rea di non aver concesso un dignitoso finanziamento.
Al cinema, lo spettatore seduto al tuo fianco commenta la scena di guerra e ribadisce che il governo sbaglia politica estera mantenendo i soldati in Afganistan. Tutti esperti di politica.
Il mio fruttivendolo insiste col dire che la prima regola in politica e’ di non credere mai ad una notizia prima che non sia stata ufficialmente smentita. So che non e’ farina del suo sacco, ma e’ un aforisma di Anthony Jav.
Sara’ sbagliato, ma credo che gli uomini migliori per governare un paese, sono tutti impegnati a fare i fruttivendoli o i macellai, o i parrucchieri, peccato. Persone giuste al posto sbagliato.
Ieri, un pensionato, mi racconta, in sala d’attesa dal medico, la sua sintesi storica su tangentopoli. Prima della rivoluzione giudiziaria tra il dire e il fare c’era una busta da dare.
Oggi tra il dire e il fare c’e’ di nuovo di mezzo il mare. Sintesi colorita. Non mi resta che affidarmi a Oscar Wilde.
Adoro i partiti politici: sono gli unici luoghi rimasti dove la gente non parla di politica.

Anna Santoriello alle 21.04 del 23 febbraio
Io veramente al bar sento parlare di Kaka, dal parrucchiere di diete e gossip, dal fruttivendolo di quanto sono care le zucchine, dal macellaio di come cucinare un pollo......
So che nessuno parla più di politica, quella che intendo io e forse tu, quella dello spirito di servizio, di impegni precisi, di programmi elettorali.
Maria Rosaria Mazzella alle 21.17 del 23 febbraio
Se ne parla tanto..forse perchè gli uomini hanno sete di politica vera..Ma la politica vera ha bisogno di uomini veri, ovvero di "uomini d'oro"(Platone docet!)che sappiano dar voce ai pensieri dei fruttivendoli, dei macellai,ecc. con un orientamento a superarsi per il bene comune, con un piede nell'abisso dei più debole e l'altro nel sogno di un mondo nuovo..

Antonio Ruggiero alle 21.39 del 23 febbraio
Michele non credere ad oscar era un misogino.
Se un uomo fa esattamente quello che una donna s aspetta da lui, ella non se ne farà una grande opinione Bisognerebbe sempre fare quello che una donna non s aspetta e dire quello che lei non può capire ...Oscar Wilde
E' vero che in tanti posti di parla un po' di politica ma anche un po' di tutto ... e molti sono sessossessi.

Michele Finizio alle 21.40 del 23 febbraio
@ Anna, la mia come sempre è una nota provocatoria. E' più facile che al bar si parli di kaka piuttosto che di Politica.

@Maria Rosaria grazie per quel tuo "con un piede nell'abisso dei più deboli e l'altro nel sogno di un mondo nuovo". Bellissimo

Michele Finizio alle 21.43 del 23 febbraio
@Antonio, Oscar era misogino?

Antonio Ruggiero alle 21.44 del 23 febbraio
Così dicono...pare che odiasse le donne...

Daniela Mugelli alle 21.53 del 23 febbraio
sara' che le odiava ma ha anche detto 'lasciamo le donne belle agli uomini senza immaginazione'. io (forse nella mia totale follia) l'ho sempre vista come una dichiarazione d'amore per le donne...anche se lui preferiva gli uomini

Michele Finizio alle 22.00 del 23 febbraio
@ Antonio
@ Daniela
@ Me medesimo
Un esempio perfetto di dirottamento dell'argomento :-))
Mi consento ancora un dirottamento
Daniela: sono daccordo con quanto dici sulla dichiarazione d'amore di Oscar!

Antonio Ruggiero alle 22.02 del 23 febbraio
Meglio non dirottare...torniamo alla POLITICA...

Daniela Mugelli alle 22.02 del 23 febbraio
modestamente, il dirottamento e' il mio sport preferito. mantiene giovani i neuroni, fa bene alla pelle e all'umore!

Daniela Mugelli alle 22.03 del 23 febbraio
uffa. non e' tutto politica? (vi lascio al vostro dibattito) baci!

Maria Mancarella alle 22.07 del 23 febbraio
Non vado nel parrucchiere, fruttivendolo, al bar raramente, al cinema ogni due anni perchè anche li non danno niente di buono, il macellaio lo sognavo, in questa zona ha aperto oggi dopo anni di chiusura. La repubblica di Platone non mi piace quando dice come far fare gli accoppiamenti per generare figl, per il resto sono d'accordo. Vado al supermercato ed è talmente freddo come ambiente sociale che non hai il tempo di parlare neanche alla cassiera.

Luigi De Bonis alle 22.22 del 23 febbraio
"Platone totalitario" - K. Popper

Bianca La Rocca alle 22.29 del 23 febbraio
Non so se si parli molto o poco di politica. So che se ne parla, sia dentro sia fuori dai partiti politici, molto male. Se parlare di politica significa parlare di quanto è "pubblico" e riguarda la vita propria e della comunità, hanno pari dignità sia il commento sul prezzo delle zucchine, come quello sulla repubblica di Platone, l'importante è trarne le giuste conseguenze. Certo vi sono responsabilità diverse ma, mi dispiace, non ho mai creduto in una società civile migliore di quella politica, quest'ultima è solo una rappresentazione più circostanziata della prima. Non è usciamo bene, gli uni come gli altri

Alex Templar alle 22.47 del 23 febbraio
KARL POPPER.... IL MAESTRO DELLA LBERTA'...

Antonio Ruggiero alle 23.10 del 23 febbraio
Servirebbe una bella rivoluzione culturale realmente LIBERAL.

Maria Mancarella alle 23.17 del 23 febbraio
Ragazzi, perchè non andate in parlamento a fare lezioni culturali? Berlusconi a volte rammenta Erasmo, ma non credo che l'abbia letto davvero o sel'ha fatto lo interpreta a modo suo come sempre.

Antonio Ruggiero alle 23.22 del 23 febbraio
Mi piacerebbe un Movimento che assuma il valore costituzionale della laicità dello Stato, il quale deve garantire la massima libertà, eguaglianza e rispetto a tutte le fedi religiose, senza tuttavia privilegiarne alcuna.

Maria Mancarella alle 23.23 del 23 febbraio
Sono le fedi religiose che non vogliono la libertà

Renzo Risso alle 23.31 del 23 febbraio
Ma è una nota provocatoria...caro Michele???????
Io personalmente.sento parlare di tutt'altro...ma di politica..quasi zero....se non per.....quello che non voglio e non posso dire......mi hai capito..no???????
Comunque è sempre un piacere leggere e commentare le tue note...

Daniela Condemi alle 23.32 del 23 febbraio
Bravo!Michele Finizio alle 23.49 del 23 febbraio
Le mie note, Renzo, sono sempre provocatorie, ironiche, sarcastiche, grottesche, tendenzialmente satiriche. Grazie a tutti.Buona notte, a domani.

Nora del Mauro alle 0.05 del 24 febbraio
Adoro Oscar Wilde!!!!!!!!!!!!!!!

Daniela Colabrese alle 0.59 del 24 febbraio
certo: era della bilancia!

Alex Templar alle 0.59 del 24 febbraio
granducato di toscana.. il primo stato veramente lbero senza bisogno della rivol francese... libertà di culto.. via pena di morte etc...

Daniela Colabrese alle 1.25 del 24 febbraio
Se non di politica, di cosa perleremmo altrimenti??!!!??

Rosella Travaglini alle 2.07 del 24 febbraio
Più che parlare di politica dovremmo farla la politica...quella vera...ricordandoci che l'uomo è un essere politico...deduzione...forse non siamo più uomini...

Laura Picchetti alle 8.13 del 24 febbraio
a questo proposito scusate.....c'è una abitante di face..che mi ha chiesto di levare un commento dal mio blog perche' in una discussioncella qui ...aveva messo anche lei un commento.....
ma non volendo essere riconosciuta mi ha chiesto di levarlo....dal blog.
Ora io mi domando ..ma noi scriviamo cose anonimamente e ci vergognamo di scriverle col nome e cognome????.
perchè entrare qui con i propri nomi e cognomi.se si ha paura di esprimere un pensiero....in margine ad una discussione?
...solo per dire buon giorno e buone sera e per ...giocare?

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Libro: Dieci discorsi sul welfare. Visto da dentro. Tracce per una riflessione nuova
Autore: Finizio Michele
Editore: Rubbettino
Argomento: stato sociale
Genere: problemi e servizi sociali
data publ.: 2005
Attraverso un vespaio di interrogativi l'autore mette in gioco radicate convinzioni e rovescia logiche culturali e politiche del cosiddetto nuovo welfare. Ipotizza che di nuovo c'è soltanto la rinnovata vetustà di un welfare che appare moderno nella ...Prezzo di listino: € 12,00

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Dieci discorsi sul welfare
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A che cosa servono i servizi di welfare?
La risposta potrebbe essere scontata.
Ma dopo aver letto questo libro si è costretti a mettere in dubbio molte convinzioni. Un vespaio di interrogativi esposti con vivacità intellettuale, con un linguaggio agevole ed immediato.
L’autore mette in gioco radicate convinzioni e rovescia logiche culturali e politiche del cosiddetto nuovo welfare. Di nuovo, sostiene l’autore, c’è soltanto la rinnovata vetustà, di un welfare che appare moderno nella forma, ma è vecchio e obsoleto nella sostanza. L’autore affronta le questioni del mercato sociale, della democrazia, della partecipazione e delle politiche di welfare da una prospettiva completamente rovesciata che apre piste inesplorate di studio e di analisi. Nel libro troviamo originali indicazioni sull’approccio alla programmazione sociale territoriale e per una diversa cultura del welfare. Cultura nuova e necessaria, per evitare l’abbattimento del vecchio stato sociale senza costruire un nuovo welfare. Un welfare “ afferma l’autore “ che usa il linguaggio (le parole) della protezione e della tutela, dell’assistenza, dei bisogni e delle risposte, che chiama "minori" i bambini, è un welfare che già attraverso le parole, prima dei fatti, produce, come ha prodotto, effetti pratici dannosi. L’autore critica vivacemente le organizzazioni di Terzo Settore, l’impresa sociale in particolare, con un invito a modificare approcci e politiche. Non è sufficiente domandarsi come il potenziale di ricchezza che si produce nella crescita economica si può tradurre in benessere sociale, in un miglioramento della qualità della vita. Occorre chiedersi come il potenziale di ricchezza sociale che risiede nel sociale, nella dimensione civile o nella sfera pubblica, si può tradurre in crescita economica, ma soprattutto in sviluppo. È questa la sfida.