domenica 14 giugno 2009

una nota non troppo lunga di Nicola Bressan



Avete notato una cosa straordinaria? Stiamo a ripeterci che deve nascere un nuovo partito, movimento, associazione della sinistra... una sinistra unitaria che non rinneghi il suo passato e la sua identità, ma capace di innovare il paese e la classe dirigente ….. poi, senza che nessuno lo noti, lo veda, se ne renda conto il movimento esiste già...In centinaia di gruppi su FB, con le sue petizioni, inviti, iniziative, condivise spesso dalle stesse persone, con nomi che si ripetono e nomi nuovi, compongono un popolo di centinaia di migliaia di persone...ma non solo: tutte queste petizioni, testi, appelli ecc.. disegnano inconsapevolmente il programma della sinistra...incredibile. La sinistra in realtà esiste, tra la gente “comune”, tra i non “eletti”, anche tra chi si è astenuto alle elezioni perché stanco se non addirittura schifato...allora cosa ne facciamo di questa intelligenza e di questa forza?
Aspettiamo che qualcuno venga a portarcela via per i propri interessi elettoralistici o di potere? Oppure la facciamo fruttare?
Perché che si voglia o meno le cose avvengono, le situazioni si evolvono.
Non possiamo stare alla finestra a guardare...perché che si voglia o meno la storia passa anche attraverso le finestre.
Non si può essere spettatori perché ne siamo, volenti o nolenti, coinvolti se non travolti.

Allora diveniamone protagonisti. Cambiamo noi questa volta le regole del gioco.
Questa volta ve lo chiedo chiaramente perché ormai si sta facendo tardi...non si può più aspettare.
Passate parola.
Fate si che i gruppi a cui appartenete voi o a cui appartengono i vostri amici comunichino con questo.
Facciamo si che i documenti e gli appelli appaiano anche in questo gruppo e negli altri.
Confrontiamoci e scambiamoci le informazioni, gli atti. Iniziamo ad organizzarci. Mettiamo in campo le nostre migliori capacità, mobilitiamoci per questa democrazia, discutibile e limitata, ma unica base da cui partire per qualcosa di meglio. Vi ho invitati a partecipare ad un atto di testimonianza, portare un fiore davanti ai municipi domenica 28.
E' un'azione da poco, qualcuno ha sorriso, altri avranno cancellato...ma con piccoli gesti noi possiamo comunicare che la sinistra esiste, possiamo combattere il senso di annichilimento e disperazione che pervade gran parte del paese...ho chiesto un fiore per testimoniare la voglia di libertà e di democrazia...ma vi chiedo di condividere invece i vostri principi, la vostra etica, la vostra voglia di partecipare...qualcuno scrisse “se non ora...quando?” Siamo cresciuti in un paese figlio di una lotta popolare e partigiana, in cui abbiamo celebrato quegli anni, forse dimenticandone il significato, forse dimenticando che sono le persone che fanno la storia, ma che spesso lasciamo ai potenti la possibilità di scriverne la memoria..torniamo a lottare, adesso è arrivato il momento...




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PERCHE ci sono dei perché per tante cose.
Ci sono dei perché alla volontà di mettere in soffitta
la sinistra. Ci sono dei perché quelli di sinistra “
non si muovono”. Ci sono anche dei perché sembra che
tutti vogliano che “quelli di sinistra” NON si muovano.

Ci sono dei perché per la questione dell'ambiente,
della sua difesa, della sua tutela che non può essere
affrontata se non si affronta insieme la questione di
che economia si vuole, perché è difficile infatti
applicare le tutela ambientale ad una economia che fa
della distruzione delle risorse naturali la condizione
per la sua stessa esistenza.
Ci sono dei perché anche al fatto che al posto di
migliorare la scuola pubblica le si tolgono risorse per
destinarle alle scuole private, ci sono dei perché si
fa lo stesso con gli ospedali e la sanità pubblica,
dove la gente arriva e non può essere curata o soccorsa,
perché ci sono i macchinari sono rotti, o non c'è posto
e c'è un perché nell'ospedale privato sono efficienti.
C'è sicuramente un perché anche al fatto che all'impresa
che ha costruito l'ospedale dell'Aquila , quello crollato,
gli si sia stata affidata la ricostruzione, dell'intera
città ci sono dei perché il sindacato è tenuto fuori da
quegli stessi cantieri.
Ci sono dei perché l'uomo che ha scritto Gomorra sia dovuto
fuggire all'estero per sicurezza, come ci sono dei perché
al fatto che quando qualcuno vuole indagare sulla mafia
molti uomini politici e imprenditori preferiscono dire:
“ma lasciamo stare, perché muovere tutta sta confusione”...
Ci sono dei perché Mangano è un eroe e Falcone e Borsellino
vengono dimenticati ci sono dei perché quando un dittatore
come Gheddafi viene in Italia onorato da tutti i politici,
e c'è un perché se qualcuno sfugge alla sua polizia gli
viene riconsegnato perché extracomunitario, e c'è un perché
anche quando non si parla di Europa, specialmente prima
delle elezioni, quando ormai le leggi importanti si fanno
al parlamento Europeo,e c'è un perché il nostro Presidente
del consiglio non va a parlare al parlamento ma preferisce
parlare con il direttore di “Chi” e con bruno Vespa a Porta
a Porta.
C'è un perché in questo paese la libertà sia ormai sempre più
in pericolo e nessuno lo voglia ammettere.
C'è un perché anche al fatto che io continui a scrivere, ad
inviare mail, a “disturbarvi”.Se siete arrivati fino a questa
riga credo abbiate capito il perché.
Perché io credo fermamente che tutto questo possa essere cambiato.
E credo fermamente che il cambiare tutto questo non tocchi a
qualcun altro.Credo tocchi a noi.

Credo anche che non credo più a chi mi racconta che NON si può.
Credo ancor meno a chi mi dice SI PUO' FARE, quando il suo voler
fare sembra, nei fatti, non coincidere affatto col mio.
Non credo neppure a chi distrugge a sinistra in nome
della verità assoluta. Non credo a chi vuole dividere, tenere
lontano.
Io credo che essere di sinistra sia credere nell'uguaglianza,
nella libertà, credere che nessuno debba essere sfruttato,
credo che essere di sinistra voglia dire essere inclusivi,
che tutti hanno pari dignità, che nessuno può essere lasciato
fuori dalla porta credo anche che essere di sinistra sia
lottare per queste cose, ammettere che queste cose ci
riguardano, direttamente, in prima persona.
Ecco: c'è un perché del mio fare, c'è un “perché serve una
sinistra nel nostro paese”, c'è un “perché servono tante
teste e non solo una”,c'è un “perché serve parlare, dibattere,
decidere e fare” ci sono tanti perché a cui dare risposta..
.non tiratevi indietro!!!!

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L' ONOREVOLE COLOMBO PARLA DELLE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE